In quegli anni a Faeto molte famiglie allevano uno o più maiali per proprio conto, li macellano col gran freddo e conservano la carne sotto sale, insaccata e in sugna, per mangiarla fino all’estate.

Antonio inizia così a fare quello che i suoi nonni gli avevano insegnato anche per conoscenti e forestieri, acquistando dai vicini carni aggiuntive da stagionare nella sua casa. Prosciutti, capocolli, salsicce e soppressate appesi in fila con spago a uncini e pertiche, asciugano fra finestre aperte e camini accesi.

In pochi anni gli ordinativi si moltiplicano e nel 1961 quella che era la festa delle singole famiglie per l’uccisione del maiale, si trasforma nella prima Sagra del Prosciutto di Faeto. Il Salumificio De Luca ne è promotore ed organizzatore principale, e contribuisce fortemente a valorizzare il suo prodotto principe, il Prosciutto Crudo tradizionale di Faeto.